CINEMA SOTTO LE STELLE: Il soldato di ventura
San Giovanni d'Asso - Martedì 9 Agosto ore 21:30 - In Piazza a MontisiCINEMA SOTTO LE STELLE
presenta
“Il soldato di ventura” (Italia, 1976), film con BUD SPENCER,
regia di Pasquale Festa Campanile.*
Il film è ambientato nel 1503 e tratta in chiave comico/grottesca la disfida di Barletta. Comincia con la compagnia di ventura di Ettore Fieramosca, formata da 5 soldati, che galoppa verso l'Italia meridionale, dove imperversa la guerra tra Spagna e Francia. La compagnia si allea subito con i francesi, più ricchi e forti. Ma quando un soldato di Ettore, Bracalone da Napoli, viene umiliato da un nobile francese, tale Charles La Motte, questi cambiano sponda passando agli spagnoli, che difendono Barletta assediata dai francesi. I nostri si mettono subito in mostra arrestando l'attacco francese.
Gli spagnoli si dimostrano alquanto generosi economicamente, ma nella città, sotto assedio da troppo, non si trova nulla da mangiare ed i nostri sono costretti a rubare nella dispensa dei nobili spagnoli. La Motte decide di mangiare di fronte alle mura della città per oltraggiare il nemico, Ettore esce e lancia un maiale sul tavolo dei francesi. Questi si sentono offesi e decidono di attaccare la città con un cannone che può sparare un colpo ogni tre ore, arma ritenuta pericolosissima per l'epoca. Ettore, grazie ad un gruppo di attori, riesce a ingannare la guarnigione a capo del cannone e a distruggerlo.
Ettore e la sua compagnia riescono a ritirarsi, ma gli attori vengono presi, tranne il loro capo, che più tardi si imbatte in Ettore, alla ricerca di un suo compagno di ventura che trova impiccato (l'uomo aveva tradito, andando ad avvertire i francesi del piano di Ettore per distruggere il cannone. Ma i francesi e La Motte, vista la sconfitta, hanno deciso di giustiziarlo perché italiano). Ettore infuriato decide di vendicarsi e con abile mossa riesce a catturare tre nobili francesi. Trascinati davanti allo spagnolo capo di Barletta, Ettore vuole che siano impiccati proprio come l'amico, ma per le regole cavalleresche questo è impossibile. In questa parte c'è la scena dell'offesa del nobile francese agli italiani, chiamati da questi codardi e traditori. Ettore sfida i francesi ad una disputa per vedere chi è il più codardo. Il nobile spagnolo acconsente subito per ottenere la tregua d'armi di tre giorni, cioè fino al 13 febbraio 1503. In questi giorni Ettore, nonostante molte difficoltà, riesce a raccogliere i tredici cavalieri che gli servono. Il giorno della disfida gli italiani, tra atti di valore, gag e qualche simpatica scorrettezza, vincono e Ettore riesce a sconfiggere l'odiato La Motte. Ettore aveva chiesto a Bracalone di riportare su un libretto tutte le gesta della loro compagnia di ventura, per entrare nella storia. Ma solo alla fine, quando Ettore consegna il libro al capo spagnolo di Barletta perché lo conservi, si scopre che Bracalone non sa scrivere (d'altra parte, come evidenziato da Bracalone, Ettore non sa leggere).
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