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Coincidenze e curiosità storiche liberamente interpretate

Asciano - Martedì 5 Febbraio, festa del Patrono: Sant'Agata


Forse molti si sono domandati perché la più grande chiesa locale sia stata, in epoche remote, dedicata ad una martire siciliana, adottata poi come Santa Patrona di Asciano. La leggenda dice che l'intercessione della Santa fu invocata in occasione di un rovinoso incendio che grazie a lei fu debellato. 


Se però si prova a leggere la storia di Sant'Agata e a cercare quante chiese sono a lei dedicate in provincia di Siena, saltano agli occhi alcune cose curiose. 


La Giovane catanese Agata, non è stata riconosciuta martire solo per la difesa strenua della sua verginità fino alla morte. Agata, si oppose alla prepotenza e all'arroganza di chi allora aveva il potere a Catania: il Proconsole romano Quinziano, che si era innamorato della giovane e pretendeva di imporre a lei i suoi desideri. 


Agata, figlia  di famiglia benestante,  fu inizialmente affidata ad una meretrice per indurla ad abbandonare le sue convinzioni personali. Successivamente a questa prima imposizione, gli furono strappati i capezzoli e poi fu bruciata sul rogo senza derogare alle proprie cinvinzioni. Dalla sua storia si può capire che da allora divenne la paladina di tutti coloro che si opponevano fino alla morte al conquistatore oppressore.


In questa chiave è possibile pensare che per un borgo come Asciano, continuamente aggredito e ripetutamente conquistato dai senesi nei decenni successivi all'anno mille, una santa patrona di questo genere risultava la più idonea a rappresentare la volontà di strenua difesa dell'identità ascianese di fronte al conquistatore.


Una chiave interpretativa di questo genere, viene in parte confermata dal fatto che, in tutta la provincia senese ci sono solo due chiese dedicate alla Santa: una ad Asciano e una a Radicofani. Perché? Cosa lega queste due località? Una sola cosa, la famiglia Cacciaconti, signori di Asciano fino alla conquista senese.  Un loro rampollo che non accettò mai di sottomettersi a Siena e passato alla storia come Ghino di Tacco, dopo essersi rifugiato nelle vicinanze di Torrita, si asserragliò a Radicofani dove visse isolandosi dal resto del mondo pur di difendere la sua libertà, si adattò a taglieggiare i ricchi che percorrevano la Francigena.


A molti questa interpretazione sembrerà molto fantasiosa, come fose lo è. Resta però la possibilità che l'ipotesi fatta, potrebbe contenere una qualche verità fino ad ora mai considerata.


Insomma, Sant'Agata che festeggiamo il 5 di Febbraio, vista come paladina di coloro che, coerentemente con le loro concezioni di vita, le perseguono fino all'estremo sacrificio di se stessi.



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