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Croce dipinta di San Pietro in Villore San Giovanni d'Asso
Artista: Maestro di San Pietro in Villore
Collocazione attuale: Palazzo Borgia - Museo Diocesano
Luogo originario: San Pietro in Villore
INFORMAZIONI DESCRITTIVE
La Croce è una tavola di 177 x 118 cm del XII° secolo, attribuita ad un anonimo definito “Maestro di San Pietro in Villore” e può considerarsi come la più antica testimonianza di pittura nel territorio senese, insieme al Crocifisso di Sant’Antimo.
Questa antichissima Croce dipinta ci è giunta in uno pessimo stato di conservazione e con ampie lacune, cheil recente restauro ha cercato di recuperare, per quanto possibile.
Il dipinto proviene dalla chiesa romanica di San Pietro in Villore, storpiatura vernacolare di San Pietro in Vincoli. L’edificio, ancora ben conservato, sorge appena fuori di San Giovanni d’Asso: un borgo medioevale a cavallo fra le Crete senesi e la Val d’Orcia.
È possibile che la croce fosse destinata fin dall’origine a questa chiesa, anche se la sua prima attestazione risale solo al 1813, quando Ettore Romagnoli per la prima volta la vide nella cripta.
La Croce mostra al centro il Cristo vivo e trionfante; al di sopra dello spesso nimbo, è il titulus crucis di colore bianco in campo rosso: «[iesv]s nasarenvs / rex ivdeorv[m]». Nella cimasa due angeli volanti a mezza figura ostendono, entro un clipeo, l’immagine del Redentore benedicente con un libro nella sinistra, in quella che è stata interpretata come una raffigurazione simbolica dell’Ascensione. Giovani angeli a mezza figura compaiono anche alle estremità dei bracci trasversali, mentre nei tabelloni, due per parte, sono quattro figure stanti.
La donna dipinta in luogo d’onore, velata e vestita di bianco, alza le mani a sostenere un calice, nel quale raccoglie il sangue proveniente dalla minuscola ferita del costato di Cristo. Si tratta di un’iconografia consona all’allegoria dell’Ecclesia, che buona fortuna ebbe nei secoli dopo il Mille.
Questa rarità iconografica compare anche nella Croce di Porziano, un lavoro di scuola spoletina che si data ormai entro il Duecento e si conserva nel Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco ad Assisi. Grazie al confronto con quest’ultima, la donna che raccoglie il sangue raffigura non l’Ecclesia, ma più semplicemente Maria di Giacomo, detta anche di Cleofa. Dietro di lei, con il mantello azzurro, si riconosce la Vergine Maria; di contro troviamo Giovanni evangelista e, ammantata di rosso, Maria Maddalena.
Croce dipinta di San Pietro in Villore