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Chiesa di San Vigilio
CHIESE E MONASTERI

RECAPITI E ORARI
Chiesa di San Vigilio
Biglietto da visita (vCard)
La Chiesa di San Vigilio è dedicata a San Vigilio Vescovo e Martire. Fondata per volere della famiglia Ugurgieri, è ricordata a partire dal XII secolo. Tra la fine del XVI secolo e gli inizi del XIX fu dotata della facciata odierna. Attualmente è sede della Cappella Universitaria di Siena. All'interno spicca il maestoso soffitto ligneo a cassettoni con tele di Raffaello Vanni esprimenti il Giudizio Universale. La chiesa si segnala anche per la ricca ornamentazione scultorea. Fu fondata a Siena dalla famiglia Ugurgieri nel XI secolo ed istituita come parrocchia. Nel 1131 fu donata ai monaci Camaldolesi da Guinigi di Ringhieri. Nel 1153 fu distrutta totalmente da un incendio e nel 1218 fu ristrutturata dagli stessi Camaldolesi che vi risiedettero fino al 1420. Nel 1556 venne ceduta alla Compagnia di Gesù e cessò di essere parrocchia. Nel 1759, soppressi i Gesuiti, fu acquistata dai Vallombrosani che rifecero la facciata su disegno di Antonio Matteucci. Nel 1798 i fratelli della Buona Morte chiesero a Papa Pio VI di istituirvi la Congregazione della Donazione Perpetua del Santissimo Sacramento. Nel 1816 il Granduca Ferdinando III fece dono di questo sontuoso locale alla Università Senese. La Congregazione tornò stabilmente ad officiare nella Chiesa di San Vigilio accollandosene il mantenimento e corredandola. Il 26 agosto 1991 Gaetano Bonicelli, Arcivescovo di Siena-Colle Val d'Elsa-Montalcino eresse, presso la Chiesa di San Vigilio, l'opera denominata Cappella Universitaria di Siena con l'intento di assicurare continuativamente la presenza della Chiesa di Siena nel mondo dell'Università. La chiesa ha il soffitto ornato di quindici grandiosi comparti del pittore senese Raffaello Vanni con cornicioni intagliati e rosoni messi riccamente a oro. Le cappelle e gli altari sono di ricchi e fini marmi. Altare maggiore fu fatto costruire dai fratelli Marcello e Lattanzio Biringucci. In mezzo vi ha un ricchissimo ciborio tutto incrostato di pietre dure ed è ornato di laminette di bronzo dorato. Sotto la mensa vi sono molte reliquie di santi martiri, presumibilmente trasportate dai Gesuiti dal Giappone. Altare del Santissimo Nome di Gesù sotto la sagrestia è di marmo, scolpito da Alessandro Redi e da Dionisio Mazzuoli. Il Nome di Gesù in bronzo dorato, il Sant'Ignazio, il beato Giovanni Colombini e il San Bernardino ad alto rilievo sono di bronzo al disegno del Bernino eseguiti in Roma per ordine del Cardinale Flaminio del Taja. Nel mezzo dell'altare vi è la reliquia di un santo martire.
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