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25 Aprile - Futuro e Sobrietà

Asciano - Riflessione a caldo su una bella mattinata


Chi oggi si è trovato ad asssistere alla celebrazione del 25 Aprile, Festa Nazionale della Liberazione, ha potuto assistere, contrariamente alle aspettative, ad una sobria e intelligente commemorazione giustamente finalizzata a trasmettere alle giovani generazioni i valori di democrazia  e di appartenenza a una comunità.

 

Artefici di questo piacevole evento: il sindaco Paolo Bonari e il parroco Luca Bonari, circondati da un gruppetto di giovani felici per la loro partecipazione attiva.

 

Fra i giovanissimi si è distinto il "sindaco dei ragazzi": Andrea Marcucci, figlio di Elena Giannettoni e Franco Marcucci. Il ragazzino, piuttosto emozionato, si è fatto carico di ricordare il motivo dell'evento e i fatti storici che lo hanno originato.

 

Insomma, un'occasione colta per costruire il futuro della nostra collettività e dei nostri giovani, improntato sul valore della PACE e della COESIONE SOCIALE.

 

In questo particolare momento, cogliere gli insegnamenti della STORIA per formare le NUOVE GENERAZIONI, non è solo una cosa giusta, ma anche bella e stimolante per la costruzione del domani.

 

È giusto ricordare a tutti che gli oltre 70 anni di pace e democrazia da noi vissuta, non trova rispondenza in altri periodi storici. Basti pensare che nei 30 anni precedenti il 25 Aprile 1945, i nostri antenati hanno dovuto convivere con ben 3 guerre:

 

la Grande Guerra 1915-18
la guerra coloniale, combattuta su più fronti
la Seconda Guerra Mondiale, culminata con una lotta di popolo contro i Tedeschi e il Fascismo.

 

Se oggi possiamo liberamente parlare di tutto questo, lo dobbiamo in primis a coloro che, volontariamente o meno, hanno sacrificato se stessi alla difesa di un popolo e dei suoi valori primari.

Non dobbiamo però dimenticare i "confinati antifascisti di Ventotene", che concepirono e perseguirono, negli anni successivi, la costruzione di un EUROPA UNITA, come duratura garanzia di pace e democrazia.

 

Anche per questo, ci piacerebbe che accanto al monumento ai caduti, oltre alla bandiera italiana, sventolasse quella azzurra dell'UNIONE EUROPEA, per ricordare a tutti che il FUTURO lo si può saldamente costrire solo con la collaborazione e contaminazione fra i popoli e non perseguendo personali modelli di vita illusori. Modelli basati sull'egocentrismo, la contestazione di tutto e la pretesa di avere tanti diritti, senza rispettare i doveri che ogni società civile impone a tutti, nel loro stesso interesse.
 



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