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Francesco di Giorgio Martini
(1439 - 29 novembre 1501)

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Il primo documento che lo riguarda come artista risale al 1460, quando viene nominato come pittore con Benvenuto di Giovanni e il Vecchietta, facendo presupporre che fosse allievo di quest'ultimo. Ma è comunque lo stile delle prime opere di Francesco di Giorgio a indicare un periodo di formazione presso la bottega del Vecchietta. Le prime opere attribuitegli sono la tavoletta del registro della gabella del 1460, ritraente Papa Pio II che nomina cardinale il nipote Francesco Todeschini Piccolomini e il Codice miniato per un antifonario dell'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, anch'esso del 1460 circa, raffigurante la Natività. In questo primo periodo di attività artistica, almeno fino al 1467 circa, Francesco di Giorgio Martini espleta la sua attività artistica solo attraverso piccole opere pittoriche, quali codici miniati, copertine di registri amministrativi e predelle di più ampie tavole, suggerendo che si trattasse di un giovane artista agli albori, ben lontano da incarichi di rilievo. La prima commessa documentata risale al 1464, ed è per una scultura in legno raffigurante San Giovanni Battista. Il fatto che un così giovane artista si dedicasse a opere sia pittoriche che scultoree non fa che confermare la sua formazione presso il Vecchietta, anch'egli scultore e pittore al tempo stesso. Tra il 1463 ed il 1464 sembra si sia recato a Firenze per aggiornarsi sulle novità culturali. Negli stessi anni o poco prima si recò a Roma insieme al Vecchietta, avendo modo di osservare i resti dell'architettura classica. La sua formazione fu infatti multiforme, estesa alla pittura, alla scultura, all'architettura e allo studio della trattatistica architettonica, compreso Vitruvio. Ebbe modo anche di studiare manoscritti con le macchine e le invenzioni del Taccola, che poi sviluppò nella sua attività di trattatista. Si sposò il 3 novembre 1467 con Cristofana di Cristofano di Compagnatico. Ma due anni dopo si sposò di nuovo con la figlia di Antonio di Benedetto Nerocci di Siena, da cui ebbe almeno otto figli. Si ipotizza che la prima moglie fosse morta di parto qualche mese prima. Nel 1469 viene nominato soprintendente al sistema dei Bottini di Siena, un complesso sistema di gallerie sotterranee che portava acqua a Siena, indicando che già in questi anni Francesco di Giorgio svolgesse attività di ingegneria e architettura.